Chi era John Richard Wiegand?
E perché il suo nome risulta “familiare” a chi si occupa di controllo accessi?
John era un fisico ed inventore tedesco naturalizzato americano che ha dato il nome ad un protocollo che si basa su un fenomeno magnetico che in breve è diventato diffusissimo soprattutto in alcuni determinati settori: la tecnologia Wiegand appunto.
La scoperta dell’Effetto Wiegand
John era in realtà un musicista che studiava piano e direzione di coro, emigrato negli Stati Uniti intorno agli anni ’30 dello scorso secolo. Interessandosi poi agli amplificatori magnetici ed ai registratori a nastro magnetico, scoprì negli anni ’70 un fenomeno molto caratteristico e peculiare. Questo effetto si verificava in particolari fili magnetici, poi detti fili di Wiegand, realizzati in una lega di ferro, cobalto e vanadio.
Quando tali fili erano sottoposti a un campo magnetico, la loro polarizzazione cambiava bruscamente, producendo un segnale elettrico. Un effetto che continuò a studiare, sperimentare, approfondire. Intuendo quanto potesse essere importante un impulso elettrico che non ha bisogno di alimentazione esterna e che rimane per lo più di potenza costante.
L’applicazione della Tecnologia Wiegand
Rimanendo nel campo del controllo accessi, John capì ad esempio che questo effetto poteva essere utilizzato per creare una tecnologia di lettura delle carte sicura e affidabile. Infatti tale tecnica sfrutta i cambiamenti rapidi nella polarizzazione dei fili di Wiegand per generare segnali elettrici che possono essere facilmente rilevati da un dispositivo di lettura.
Le carte Wiegand, che incorporano i relativi già citati fili, sono utilizzate diffusamente nei sistemi di controllo accessi. Quando una carta Wiegand viene avvicinata ad un lettore, i fili al suo interno interagiscono con i campi magnetici del lettore stesso. Producendo una serie di impulsi elettrici di forza costante. Tali impulsi rappresentano un codice unico che il lettore decodifica per concedere o negare l’accesso.
Vantaggi di tale tecnologia
La tecnologia Wiegand presenta svariati vantaggi, tra cui:
Affidabilità: i fili all’interno del badge sono estremamente duraturi e resistenti agli agenti esterni, rendendo la tecnologia molto affidabile.
- Sicurezza: è difficile clonare o duplicare le carte Wiegand. Il che aumenta la sicurezza dei sistemi di controllo accessi che utilizzano questa tecnologia.
- Interferenza ridotta: i segnali generati dai fili di Wiegand sono meno suscettibili alle interferenze elettromagnetiche rispetto ad altre tecnologie di controllo accessi.
Eredità fino ai nostri giorni
Il protocollo di cui stiamo parlando ha avuto un impatto significativo ed esponenziale nel campo del controllo accessi e della sicurezza. La sua invenzione ed applicazione ha trovato terreno fertile in molti settori, sui quali non ci dilungheremo in questa sede. Ad oggi sono comunque moltissimi i prodotti che vengono installati quotidianamente in tutto il mondo che si basano su questa tecnica.
In riconoscimento della sua scoperta e delle applicazioni pratiche che ne sono derivate, la tecnologia è stata chiamata con il nome del suo scopritore, consolidandola sua fama nella storia della sicurezza e del controllo accessi.
In sintesi, John R. Wiegand ha dato il suo nome ad un protocollo ormai ampiamente consolidato e diffuso. Perché è stato l’osservatore e studioso che ha scoperto e sfruttato tale effetto magnetico bipolare e costante. Portando a una tecnologia di lettura delle carte rivoluzionaria e con interessanti prospettive future anche nell’area dell’Internet delle Cose (IoT – Internet of Things).
Ed in futuro?
Nel futuro, il suo utilizzo potrebbe espandersi grazie ai progressi nei materiali e nella miniaturizzazione dei componenti elettronici. I sensori basati su questo principio potrebbero diventare ancora più efficienti, trovando impiego in dispositivi IoT a basso consumo energetico, data la capacità dell’effetto Wiegand di generare impulsi senza bisogno di alimentazione esterna.
Un altro sviluppo interessante riguarda il settore dell’identificazione e del controllo accessi. Le schede e i token basati su tecnologia Wiegand potrebbero evolversi per integrarsi con sistemi biometrici e blockchain, aumentando la sicurezza senza rinunciare alla semplicità d’uso.
Inoltre, l’uso dell’effetto Wiegand in ambienti industriali per il monitoraggio delle macchine e la manutenzione predittiva potrebbe migliorare l’efficienza operativa, riducendo il consumo energetico e la dipendenza da batterie.
immagini di proprietà + pixabay.com + A.I.