Ci sono giorni e stagioni della nostra vita, fin da quando siamo nati, che ci hanno visto dedicati, in maniera sporadica o prevalente, ad attività di formazione e aggiornamento.
Nell’infanzia e nella giovinezza abbiamo avuto una istruzione di base grazie alla scuola.
Ma anche in età adulta le nostre cognizioni hanno continuato a modificarsi ed accrescersi.
Le esperienze che viviamo quotidianamente innanzi tutto ampliano la nostra visuale e approfondiscono le nostre conoscenze.
Per di più spesso ci troviamo nella condizione specifica di dover acquisire nuove competenze. E lo facciamo tramite corsi di formazione atti allo scopo, a cui ci indirizziamo per interesse personale o motivati da necessità professionali.
Tutta la vita a ben vedere, e fortunatamente, viene connotata da questo slancio cognitivo, dalla curiosità che spinge ciascuno di noi a compiere nuove azioni, ad accrescere interessi particolari, a riposizionarsi in base a successive sperimentazioni e consapevolezze.
Professioni in aggiornamento continuo
Ci sono professioni che inducono ad un aggiornamento assiduo e costante.
Per esempio basti pensare alla ininterrotta necessità di riqualificazione nella professione medica, che si evolve continuamente nella ricerca di nuove terapie, farmaci, metodi chirurgici, ecc.
Pure nella giurisprudenza le leggi si rinnovano, si cambiano, si migliorano, si adattano alle esigenze di una società mutevole e sfaccettata.
Per non parlare della professioni dell’ambito economico. Un commercialista si vede vincolato alla necessità di studio e riqualificazione quasi quotidiana dato il continuo mutamento delle norme che deve applicare.
Questo elenco potrebbe continuare a lungo.
Un percorso di conoscenza
In senso lato si può affermare che la spinta alla conoscenza sia stata una delle leve fondamentali dell’evoluzione umana.
In senso più specifico e contingente, tale impulso induce spesso tanti tra noi a cercare di realizzare grandi imprese, ognuno nel suo ambito, ognuno con i suoi tempi ed i suoi modi. Azioni, iniziative, attività, opere, progetti, idee che da una fase embrionale si concretizzano e trovano una loro dimensione e “vita”.
Una formazione e aggiornamento in itinere, ovvero “durante il percorso” della nostra vita, oggi diventa più che mai necessario e vitale per tutti.
Sebbene infatti l’uomo nei secoli non abbia mai interrotto la sua crescita scientifica e tecnologica, va anche rimarcato come tale processo di modernizzazione abbia ricevuto una spinta particolarmente frenetica negli ultimi anni. In particolare nel XX secolo il progresso tecnologico ha avuto un rapidissimo incremento, ed oggi conviviamo con realtà inconcepibili solo 50 anni fa.
E il XXI secolo? Nulla ci induce a credere che l’impulso dell’essere umano alla trasformazione ed all’evoluzione si interromperà.
Né in questa sede riteniamo opportuno affrontare le problematiche connesse al progresso. Quali ad esempio i prezzi che ci accingiamo a pagare dal punto di vista ambientale, e che potrebbero (o magari dovrebbero) portare ad un ripensamento del rapporto uomo/progresso/pianeta.
Ci limiteremo per il momento a fotografare lo stato dei fatti. Ovvero una umanità che cerca la progressione nei settori e negli ambiti più disparati. E quindi anche a ribadire quanto già rilevato, cioè la convenienza della riqualificazione personale e professionale all’interno di una società a tal punto in divenire.
Apprendimento permanente
Si parla ormai da tempo di “apprendimento permanente”, ovvero di “educazione” in qualsiasi fase dell’esistenza. La prospettiva formativa individuale va di pari passo con i progressivi bisogni della realtà da cui siamo circondati, che siano essi personali o sociali piuttosto che lavorativi.
Una piccola dose di curiosità è insomma d’obbligo.
Anche perché spesso basta davvero poco per potenziare e accrescere conoscenze e abilità che già custodiamo in noi, o che sono lì latenti in attesa di germogliare: una buona lettura, un blog, un breve corso, una lezione on-line, un manuale, un tutorial… Tutto serve al fine di rimanere anche minimamente al passo con i tempi. Ovvero stare e restare “inclusi” e inseriti nella complessa e poliedrica società attuale.
