Guida introduttiva al controllo accessi, parte 6: lettori RFID.

di | 6 Settembre 2017

Lettori RFID per il controllo degli accessi

Abbiamo chiuso l’articolo precedente di questa guida introducendo brevemente i tipi di lettori RFID più comunemente usati nel controllo accessi, che ricordiamo essere:

  • a 125 kHz (EM)
  • a 13,56 MHz (Mifare)
  • UHF

Esistono naturalmente altre proposte, più o meno diffuse, ma quelle elencate sopra sono le più rappresentative del mercato, almeno in Italia. Vediamo dunque di entrare un po’ più in dettaglio.

 

Lettori a 125 kHz (EM)

I lettori (e quindi le tessere) a 125 kHz EM sono i più utilizzati in assoluto, sia per ragioni storiche sia per la loro economicità. Questi lettori usano solitamente i tag in modalità di sola lettura e ricevono semplicemente il loro identificativo unico. Sono adatti ad istallazione di media sicurezza in quanto alcuni tipi di trasponder hanno microchip riscrivibili (per esempio l’Atmel T5567), che possono essere utilizzati (in certi casi) per clonare le carte degli utenti. Ammesso e non concesso che se ne conosca il contenuto a priori! L’operazione, dunque, non è proprio alla portata di tutti.

Lettori RFID EM

Lettori e tag a 125 KHz

Attenzione, i lettori a 125 kHz sono spesso visivamente indistinguibili dai cugini che operano ad altre frequenze, come quelli Mifare. Infatti, è consuetudine dei produttori mettere in commercio modelli di lettori che sono perfettamente identici esteticamente, con la sola differenza della frequenza/standard di funzionamento. Per cui occhio alle caratteristiche della loro parte radio quando ne comprate uno. Controllate sempre che il lettore sia compatibile con i tag che vi interessano, senza fidarvi delle apparenze.

 

Lettori a 13,56 MHz (Mifare)

I lettori Mifare, che lavorano a 13,56 MHz, stanno rapidamente guadagnando terreno man mano che il loro costo (e quello dei relativi tag) si sta allineando a quello dei lettori a 125 kHz.

In molti paesi, anzi, sono ormai la tipologia di lettori RFID prevalente nel controllo accessi, grazie alla maggiore sicurezza di questo standard e alla capacità di inserire sulle tessere quantità non trascurabili di dati, fino a 4kB. Questo li rende molto adatti ad essere impiegati, tra le altre cose, in applicazioni particolari come quelle che prevedono la biometria. Vedremo questo “connubio” tra tecnologia Mifare e biometria in uno dei prossimi post.

Lettori RFID Mifare

Lettori a 13.56 MHz (Mifare)

Come si vedere sopra, i lettori (ma anche i tag, aggiungiamo) Mifare possono essere in alcuni casi esteticamente identici a quelli disponibili in altre frequenze. Sappiamo di ripeterci ma riteniamo sia importante: attenzione, non fidatevi dell’aspetto esterno in fase di acquisto. Controllate invece bene le caratteristiche tecniche della sezione RFID nella scheda tecnica del prodotto.

Altri vantaggi di questo standard risiedono nella possibilità di utilizzare un protocollo di trasmissione criptato (Mifare DESFire), o nell’esistenza di versioni di tag montati su supporto cartaceo a basso costo e pensate appositamente per la bigliettazione elettronica (Mifare Ultralight).

 

Lettori UHF (Ultra High Frequency)

La sigla UHF, che sta per Ultra High Frequency, identifica un campo di frequenze che spazia dai 380 MHz fino ai 2.4 GHz (UHF alta).

I lettori UHF sono principalmente utilizzati in applicazioni long range, destinate soprattutto al controllo accessi veicolare. Negli ultimi anni questa tecnologia ha quasi sostituito in questo ambito quella alle microonde (oltre 2.4 GHz di frequenza). I motivi sono soprattutto economici. Infatti, sia i lettori sia i tag UHF costano generalmente meno dei corrispondenti prodotti a microonde.

Lettori UHF

Lettori UHF

Inoltre, mentre nel secondo caso siamo costretti ad utilizzare dei tag attivi (che, oltre al costo superiore, necessitano di una sostituzione periodica per la presenza della batteria interna), con l’UHF si possono adoperare tag passivi, applicabili addirittura al parabrezza degli autoveicoli, tramite un supporto adesivo.

Tag/Tessere UHF

Tag e tessere UHF di vario tipo

Per quanto riguarda la portata di lettura, inizialmente questa non superava i 2-4 m, ma oggi  non è difficile trovare lettori con una copertura fino a 8-10 m.

È utile ricordare che esistono molte frequenze corrispondenti alla sigla UHF. Perciò, anche qui date un occhio alle specifiche, se non volete ritrovarvi con lettori e tag incompatibili tra loro.

Bande UHF utilizzate nel controllo accessi

I prodotti per il controllo accessi vengono proposti abitualmente nelle bande relative a queste frequenze (condivise anche dai sistemi antintrusione wireless):

  • 433 MHz (la meno utilizzata)
  • 865–868 MHz (Regione 1: Europa)
  • 902-928 MHz (Regioni 2 e 3: Nord America)

Quasi sempre, anche in questo caso, i produttori forniscono lettori assolutamente identici che differiscono solo per le frequenze usate: 865–868 MHz per l’Europa e 902-928 MHz per il Nord America.

E con quest’ultima precisazione chiudiamo per ora l’argomento dei lettori RFID e ci salutiamo.

Come sempre… Alla prossima!

 

Hai commenti o domande? Desideri avere approfondimenti o informazioni aggiuntive su un aspetto particolare della tecnologia RFID applicata al controllo accessi?

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