Agevolazioni Industria 4.0: cosa cambia nel 2020?

di | 16 Gennaio 2020

Transizione 4.0La nuova Legge di Bilancio ha modificato in maniera significativa gli aiuti finanziari legati all’Industria 4.0.  Tra cui i già noti super-ammortamento ed iper-ammortamento. Ovvero le due agevolazioni fiscali per gli investimenti in beni strumentali ad alto contenuto tecnologico.

 

Agevolazioni e imprese

Imprese_Industria_4_0Molte le realtà aziendali che negli anni passati hanno usufruito delle misure messe a disposizione dal Governo in favore del processo di transizione tecnologica del Paese. Confermando peraltro un significativo effetto traino sugli investimenti nel settore industriale.

In particolare le medio grandi imprese, a cui sono andati circa i 2/3 degli incentivi. Che si sono trovate tra le mani uno strumento fondamentale di investimento.  Utile al fine di elaborare ed applicare al proprio interno nuove tecnologie produttive. Non a caso gli investimenti hanno riguardato essenzialmente i beni materiali, ovvero i macchinari.

Credito_imposta_R&S_Industria_4_0Le piccole imprese hanno invece faticato maggiormente a modernizzare i propri processi. Sia per quanto riguarda i beni materiali che immateriali. Infatti anche il credito di imposta sulle spese in ricerca e sviluppo ha aiutato prevalentemente le imprese di medio-grande dimensione.

Ma proprio in controtendenza si è mosso il MiSE (Ministero dello Sviluppo Economico). Riposizionandosi meglio in favore della piccola industria italiana. Anche perseguendo una semplificazione delle norme ed una minore incertezza applicativa.

 

Credito di imposta

Al posto dell’incremento del costo di acquisto (che si traduceva a livello dichiarativo in una variazione diminutiva dell’imponibile fiscale) si passa all’applicazione del credito di imposta a intensità crescente. In tal senso saranno poi applicate aliquote diverse a seconda dell’ambito in cui viene utilizzato l’incentivo.

AgevolazioniTale nuova politica industriale 4.0 ambisce innanzitutto ad un ampliamento della platea dei potenziali beneficiari. Ad esempio rivolgendosi ai soggetti in regime forfettario. Le stime parlano di un +40% di soggetti che potrebbero usufruire delle misure di questo nuovo “Piano Transizione 4.0”.

Anche i tempi di rientro dell’incentivo dovrebbero ridursi nell’intenzione del legislatore. Dato che il credito d’imposta diventa compensabile in 3 anni (per l’ex super-ammortamento) o in 5 anni (per l’ex iper-ammortamento). E con un anticipo del momento di fruizione già dal gennaio dell’anno successivo all’investimento (senza dover attendere la dichiarazione fiscale dell’anno seguente).

La programmazione generale di tale piano di agevolazioni è pluriennale, in quanto presente nel DDL bilancio 2020-2022. Le risorse totali per le imprese si stimano in circa 7 miliardi di euro. Oltre agli ulteriori stanziamenti disponibili presso il MiSE e dedicati ai grandi progetti di ricerca sviluppo e innovazione (circa un miliardo di euro).

F24Indubbiamente la misura del credito di imposta presenta un utilizzo più duttile rispetto alle precedenti agevolazioni. In quanto può essere utilizzato anche per saldare altri debiti da versare mediante F24. Ad esempio IVA, Imu, debiti della previdenza, ecc. Una soluzione che potrebbe essere molto gradita da quelle imprese che non abbiano reddito imponibile.

 

Altre misure

Nuova SabatiniIl Ministero dello Sviluppo Economico rifinanzia inoltre molte altre disposizioni rivelatesi strategiche nel recente passato. Di cui citiamo in questa sede la Nuova Sabatini specificatamente per i beni strumentali. I voucher per la consulenza ed innovazione. I contratti di sviluppo, gli investimenti green, ecc.

Il legislatore si dice convinto “delle potenzialità delle nuove misure anche perché garantiranno una maggiore competitività, tendendo a premiare maggiormente chi più investe in innovazione sostenibile, ricerca, sviluppo e formazione”.

softwarePotenziato anche l’incentivo per l’acquisto di software.  Eliminando il precedente vincolo d’investimento che avevano i beni immateriali con quelli materiali.

 

Ricerca e sviluppo, innovazione e design

In tal senso, le spese in ricerca e sviluppo si estendono anche a quelle sostenute per l’innovazione ed il design (per quest’ultimo settore una valorizzazione di produzioni importanti del made in Italy, basti pensare alla moda).

Verranno in sostanza concessi tre diversi crediti d’imposta: per la ricerca e sviluppo, per l’innovazione tecnologica e per altre attività innovative. Le percentuali ed i tetti massimi sono diversi a seconda dell’area di attività.

agevolazioni fiscaliIn questo ambito quali sono le spese ammissibili che potranno determinare la base di calcolo del credito di imposta? In varia misura quelle del personale e quelle per i contratti di ricerca extra-muros (vale a dire le attività di ricerca commissionate a terzi). Poi le spese per i servizi di consulenza. E quelle per materiali e forniture, solo per citare le principali.

Ci si sposta comunque verso una forte valorizzazione delle competenze. Dando un peso maggiore alle spese per il personale rispetto a quelle sostenute per i macchinari.

Tale credito sarà poi usufruibile in compensazione mediante tre quote annuali di pari importo. A decorrere fin dal periodo d’imposta successivo a quello di maturazione. Ma previo adempimento di determinati obblighi di certificazione e comunicazione al MiSE. Il periodo di compensazione è di 3 anni.

Formazione e informazione

Manager InnovazioneGrande importanza nelle nuova linee della politica industriale viene poi data alla “formazione e informazione”. Le quali devono sostenere e consolidare la crescita tecnologica del Paese. Il mondo produttivo e quello più evoluto della ricerca devono necessariamente trovare un punto di contatto ed incontro. Perché i processi di modernizzazione non possono passare attraverso il mero stanziamento di risorse economiche.

In tal senso la figura del “manager dell’innovazione” assume una rilevanza unica. In quanto elemento di connessione tra coloro che vogliono intraprendere una crescita professionale ed i depositari di un certo tipo di cultura tecnologica. Non a caso è stato firmato in questi giorni il decreto che stanzia ulteriori 46 milioni di euro in favore dei voucher per la consulenza e l’innovazione.

A tal fine a breve verrà presentato il progetto Atlante 4.0. Ovvero “il primo portale nato […] per far conoscere le strutture che operano a supporto dei processi di trasferimento tecnologico e trasformazione digitale delle imprese”.

Come già consigliato in precedenza, doveroso rivolgersi a Commercialisti e Consulenti del lavoro per tutti gli approfondimenti fiscali d’obbligo per poter accedere alle suddette agevolazioni. Considerando che certamente “la Transizione è una grande sfida”. Ma che gli imprenditori hanno svariate opportunità a disposizione per poterla vincere.

agevolazioni MiSE

 

P.S. Anche i sistemi di controllo accessi e quelli per il rilevamento delle presenze  rientrano tra quelli per cui sono previste le agevolazioni della legge di bilancio, ovvero il credito di imposta.

foto MiSE + pixabay.com + di proprietà

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