8 consigli pratici per installazioni a regola d’arte (seconda parte).

di | 22 Marzo 2018

8Riprendiamo l’elenco degli 8 consigli pratici per portare a termine le proprie installazioni di controllo accessi “a regola d’arte”.

A distanza di due settimane dalla pubblicazione dei primi 4 suggerimenti, vi proponiamo altre istruzioni che potrebbero rendere il vostro lavoro più semplice per voi e più apprezzabile per il cliente.

Ripartiamo dalla quinta raccomandazione.

 

5. Prestare attenzione alla compatibilità delle elettroserrature

elettroserraturaUn sistema di controllo accessi prevede nella quasi totalità dei casi l’abbinamento delle apparecchiature con delle serrature elettromeccaniche. Le quali eseguiranno, o meno, lo sblocco fisico della porta.

Se non avete considerato a priori la compatibilità della loro alimentazione con quella fornita dai controllori di varco, potrebbe sorgere un problema proprio in fase di installazione. L’alimentazione deve infatti essere conforme tra i due tipi di prodotto.

Se così non fosse, occorre acquistare un alimentatore da abbinare alla serratura elettrica. Il quale verrà poi collegato al sistema di controllo accessi (nello specifico verrà allacciato ai relé a bordo del controllore).

Circa i dettagli della compatibilità e dei collegamenti, vi invitiamo a consultare la nostra Guida introduttiva al controllo accessi, scaricabile gratuitamente dal nostro sito.

 

6. Valutare l’autonomia dell’alimentazione

In questo caso, al fine di eseguire un’installazione a regola d’arte, vi suggeriamo di prestare attenzione all’autonomia dell’alimentazione che viene fornita all’impianto.

Ci sono essenzialmente due modi per garantire la continuità di funzionamento anche in caso di mancanza dell’energia elettrica. Il primo: fare ricorso a gruppi di continuità (detti anche UPS). Il secondo: prevedere una batteria tampone.

A volte è lo stesso impianto elettrico del cliente che mette a disposizione prese di corrente “sotto UPS”, e in questo caso di solito non c’è molto da preoccuparsi.

Diversamente, qualora venga richiesto all’installatore la fornitura dell’UPS, questo andrà previsto della dovuta potenza (generalmente alimentazionemisurata in VA, cioè voltampere), in base a:

  • il carico da alimentare (controllori, lettori, serrature elettriche, ecc.);
  • la frequenza di massimo utilizzo (numero accessi orari);
  • il periodo di autonomia richiesto dal committente.

Le stesse valutazioni devono essere fatte nel caso si decida di equipaggiare i controllori di varco con una batteria. Per far ciò occorre ovviamente che questi prevedano tale opportunità, avendo a bordo un circuito caricabatteria. Normalmente si usano batterie al piombo ricaricabili da 12VDC, con capacità che variano da 2Ah a 7Ah, a seconda dello spazio disponibile e dell’autonomia richiesta.

In senso lato la scelta della batteria non andrà immediatamente ad influire sulla performance dell’intervento, in quanto sicuramente la questa sarà funzionante al momento del collaudo.

Ma se poi la batteria non risultasse di qualità, potrebbe generare delle ricadute anche sul vostro lavoro, seppur a medio/lungo termine.

Onde evitare appunto di essere richiamati per sostituire la batteria (magari ancora in garanzia, oltre alla perdita di tempo…), consigliamo di utilizzare un prodotto di qualità.

Per dirla anche in altri termini, la batteria non è senz’altro un oggetto su cui risparmiare per fare un impianto a regola d’arte.

 

7. Attenzione alle interferenze tra lettori

lettore UHFParliamo in questo caso di installazioni di lettori long-range, in particolare di lettori UHF (Ultra High Frequency) che sono quelli più utilizzati, destinati soprattutto al controllo accessi veicolare.

Nel caso in cui nell’impianto si dovessero installare due lettori (uno a gestire il varco in ingresso delle autovetture, e l’altro a gestirne l’uscita), una prima cosa a cui prestare molta attenzione è quella di non invadere le reciproche aree di copertura dell’antenna.

Se i due lettori fossero vicini, ad esempio uno di fronte all’altro, il rischio è quello di creare interferenze tra le antenne, con relativo disturbo reciproco e difficoltà di lettura.

Di conseguenza evitiamo di installare i due lettori troppo frontalmente. O comunque indirizziamoli in traiettorie un po’ sfalsate, che non vadano a sovrapporsi in alcuni tratti.

Se invece l’impianto dovesse prevedere un unico lettore, sicuramente ci sarà da ottimizzare al meglio la distanza di copertura del lettore (da tenere presente, in effetti, anche nel sopra citato esempio con più lettori).

In generale infatti se il long-range avesse un portata troppo lunga, si rischierebbe di “agganciare” ogni autovettura nelle vicinanze che avesse il tag/targetta RFID a bordo.

Consigliamo quindi una breve “passeggiata” di test per le varie zone limitrofe al lettore, muniti di tag/targetta RFID, di modo da valutare l’effettiva portata dell’antenna.

Se lo sblocco del varco dovesse scattare troppo spesso, magari in zone “periferiche” rispetto alla fascia di competenza del lettore, sarà buona pratica diminuirne il raggio di azione.

Meglio insomma tarare il lettore sulla distanza minima richiesta per l’utilizzo corretto dell’impianto.

 

8. Installare prodotti “referenziati”.

E se, nonostante la nostra comprovata capacità e professionalità, nonostante siano stati seguiti alla lettera tutti i consigli ricevuti per l’installazione, nonostante l’esperienza che abbiamo fatto in tanti anni, insomma se nonostante tutto l’intervento non andasse completamente a buon fine? Se vi fossero problematiche non previste o difficoltà dell’ultimo minuto?

Abbiamo qualcuno da chiamare in caso di complicazioni?

L’ultima linea guida può apparire un po’ generica. Ma vi garantiamo che non lo è affatto. Nel caso in cui qualcosa sfugga al nostro controllo, potrebbe infatti essere risolutivo avere un numero telefonico da chiamare, qualcuno che possa prestarci assistenza.

Che rappresenti un’azienda, un tecnico di fiducia, un importatore, un produttore, un distributore… L’ultima risorsa, fondamentale, consiste nel non essere soli di fronte all’imprevisto.

Sembra una banalità… eppure in epoca di acquisti on-line mordi e fuggi forse conviene rivalutare l’opportunità di un supporto tecnico a disposizione se, come sovente capita, ve ne fosse la necessità.

 

…e per il futuro?

Per il momento terminiamo qui la nostra carrellata degli 8 consigli della “buona pratica”, da seguire o quanto meno da tenere presenti nel momento in cui stiamo installando un impianto di controllo accessi.

domandeNulla di definitivo ed esaustivo sia ben inteso.

Anzi proprio le evoluzioni della tecnica, dei prodotti, dei metodi, presenteranno verosimilmente in futuro nuove problematiche dell’installazione, per fortuna con le relative soluzioni.

Sarebbe veramente utile per tutti ricevere commenti, esperienze, domande circa le varie questioni analizzate. O meglio ancora segnalazioni su casi complicati che stanno ancora aspettando una valida risoluzione.

Per qualsiasi dubbio o domanda, vi aspettiamo su questo blog, saremo lieti di aiutarvi a trovare una risposta.

 

Immagini

pixabay.com + burst.shopify.com + Rosslare Security

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