Progettare la sicurezza: introduzione

di | 25 Gennaio 2018

Iniziamo qui una breve serie di post dedicati alla sicurezza antintrusione, di cui il controllo accessi è un sottosistema. L’auspicio è anche quello di dare il via ad un insieme di articoli correlati, che vadano poi a costituire delle linee guida per la progettazione di un sistema di sicurezza.

La parola sicurezza in italiano ha molte sfumature, cerchiamo quindi di circoscriverne subito il significato, per non dare adito a confusione. Ci è di aiuto la lingua inglese, che fa una distinzione tra “security” e “safety”.

Con “security” ci si riferisce alla protezione di persone, cose, ambienti e risorse contro possibili azioni criminose. Rientrano in questo caso i sistemi per la protezione da furto, scasso, intrusione e qualsiasi altro atto illecito ai danni del patrimonio.

 

Per “safety” si intende invece la sicurezza delle persone (e quindi la loro protezione). Rientrano in questa categoria tutti gli apparati ritenuti necessari per tutelare l’integrità fisica contro eventuali infortuni di lavoro e non. Ne sono semplici esempi i caschi di protezione, i guanti da lavoro, le tute ignifughe, ecc.

domande

Due domande di base sulla sicurezza

Trattando di sicurezza, ci si dovrebbero sempre fare (e rispondere a) un paio di domande fondamentali:

 

  1. Chi/cosa deve essere protetto?
  2. Contro chi/cosa deve essere protetto?

 

Dalle risposte alle due questioni sopra si ricavano dati preziosi circa:

  1. Il tipo e il valore dei beni oggetto di protezione, intesi sia come beni materiali (persone oggetti, luoghi, ecc.), sia come beni immateriali (informazioni riservate, privacy, ecc.).
  2. I pericoli cui sono esposti (furti, scassi, rapine, intrusioni, atti vandalici, incendi, allagamenti, fughe di gas, ecc.) e quindi anche l’entità del possibile danno.

 

pericoloVolendo distinguere, possiamo suddividere i pericoli a seconda che siano generati dal comportamento deliberato dell’uomo, oppure dovuti a cause naturali o accidentali.

Della protezione dalla prima categoria di pericoli, quelli dovuti ad azioni umane volontarie, si occupa la cosiddetta sicurezza antintrusione. In essa ricadono appieno anche i sistemi di controllo accessi, ed è di questa che parleremo perciò da ora in avanti.

Poiché spesso erroneamente si associano però alla sicurezza antintrusione solo i cosiddetti sistemi antintrusione, ovvero i sistemi antifurto e di allarme che utilizzano sensori, per non generare confusione useremo semplicemente il termine sicurezza tout court.

 

Il “linguaggio” della sicurezza

In tutti gli ambiti specialistici, e la sicurezza è tra questi, occorre chiarire bene la terminologia usata, per non cadere in grossolani errori ed equivoci. Ecco dunque i termini con cui avremo a che fare:

  • Sicurezza, ovvero la condizione di assenza oggettiva di pericolo. Chiaramente non esisterà mai la “sicurezza assoluta”, alla quale si può solo cercare di tendere. Per questo si parla piuttosto di livello di sicurezza.

 

  • Pericolo, è la causa o l’origine di un danno o di una perdita potenziali (UNI 11230, gestione del rischio). E’ un qualsiasi fattore in grado di compromettere la sicurezza, generando un incidente e allontanandoci dalla condizione ideale della sicurezza assoluta.

 

  • Incidente, è la realizzazione di un pericolo, che da ipotetico si verifica nella pratica. Gli incidenti possono capitare con una certa frequenza, più o meno alta, detta appunto probabilità di incidente.

 

  • dannoDanno, è una qualunque conseguenza negativa derivante dal verificarsi di un incidente (UNI 11230, gestione del rischio), che diminuisce il valore di un bene, o altre sue proprietà. Occorre stabilire a priori l’entità massima del danno accettabile, in maniera da poterlo prevenire più efficacemente.

 

rischio

  • Rischio, ovvero l’insieme della possibilità di un evento e delle sue conseguenze sugli obiettivi (UNI 11230, gestione del rischio). In altre parole, è la combinazione tra la probabilità di incidente e la gravità del danno. Si parla anche di livello di rischio, che andrà reso il più basso possibile.

 

  • Contrasto e protezione, sono l’insieme delle contromisure messe in atto per ostacolare, e idealmente impedire, l’incidente. Ricordiamo che si può ridurre il rischio agendo in modo tale da abbassare sia la probabilità di incidente, sia la possibile entità del danno.

protezione

Terminiamo questa prima parte, abbastanza teorica, dedicata alla sicurezza antintrusione e ci diamo appuntamento al prossimo post, dove metteremo insieme i concetti appena visti e parleremo di analisi del rischio.

Ti segnaliamo inoltre, se ancora non lo sai o ti fosse sfuggito, che in questo blog è stata pubblicata una guida introduttiva al controllo accessi composta da ben 12 articoli. Se nel frattempo volessi dargli un’occhiata… 😉

 

Foto e immagini pixabay.

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