Le 11 regole per una perfetta installazione di controllo accessi (seconda parte).

di | 14 Febbraio 2018

interventoRiprendiamo quest’oggi il nostro discorso sulle 11 REGOLE per una perfetta installazione di controllo accessi.

Avevamo visto quanto fosse significativo porre attenzione ad alcuni dettagli sia tecnici, che ambientali, che di vario altro genere, al fine di ottimizzare al meglio la scelta del prodotto che andremo a proporre al cliente per offrire la nostra soluzione alle sue esigenze.

Procediamo adesso nell’analisi delle ulteriori regole utili alla finalizzazione della installazione.

 

7. Pianificare l’installazione.

Laboratorio aziendaleQuesta norma è forse una di quelle che potremmo essere maggiormente tentati di sorvolare.

Tutto sommato a quale scopo allungare i tempi dell’installazione per PRE-CONFIGURARE e testare “a banco” i prodotti dell’impianto?

Non conviene installare direttamente il tutto sul posto?

Apparentemente in effetti può sembrare una massima perdita di tempo analizzare il corretto funzionamento di quanto stiamo per consegnare al cliente di lì a poco.

Eppure i vantaggi sono innegabili a nostro parere.

Installare un impianto che è già stato configurato, riduce sensibilmente non solo i tempi del successivo montaggio ma anche e soprattutto gli ipotetici imprevisti che potrebbero saltare fuori in corso d’opera.

Un eventuale problema che dovesse insorgere all’interno del nostro laboratorio, potrà essere affrontato con mezzi diversi rispetto al momento dell’installazione. Forse potendo fare affidamento su attrezzature maggiormente adeguate o assistenza telefonica da parte di chi ci ha venduto/consigliato il prodotto che stiamo per installare.

 

8. Realizzare “a regola d’arte”.

Regole d'arteAdesso che siamo pronti ad installare il nostro impianto di controllo accessi, ricordiamoci di seguire la BUONA PRATICA (dall’inglese best practice), ovvero le procedure che tanti prima di noi hanno selezionato, verificato ed applicato per ottenere i migliori risultati.

Qualche dimostrazione nell’ambito che stiamo analizzando?

Ad esempio perché non etichettare i cavi? Ci risulterà più facile fare assistenza successivamente (o se dovremo fare manutenzione su installazioni altrui eseguite a loro volta a regola d’arte).

Oppure ad esempio evitiamo di installare un lettore RFID su un supporto metallico che potrebbe diminuirne la portata. O non potendone fare a meno, predisponiamo dei distanziali plastici.

Queste linee guida posso sembrare spesso intuitive, ma prevalentemente sono il frutto di tante altre esperienze precedenti alla nostra, anche di errori e sbagli con le relative successive soluzioni adottate. Potrebbe essere interessante capire quali e quante sono nell’ambito del controllo accessi. Magari potrà essere materiale per uno dei prossimi articoli…

 

9. Documentare ciò che viene fatto.

 Save the dataLa realizzazione di impianti grandi e complessi, prevede sempre la stesura preventiva di un dettagliato progetto esecutivo.

Senza volere ambire ad un tale livello di meticolosità, né complicare troppo le cose con azioni che possano distrarre dalle abituali attività, consigliamo comunque almeno di redigere un RENDICONTO di massima dell’impianto.

Quanti lettori sono stati installati?

A quali controllori sono stati collegati?

Dove sono dislocati i controllori?

Quali sono gli indirizzi IP?

In futuro, in sede di assistenza ad esempio o di integrazione di materiali all’impianto, questi appunti presi vi torneranno molto utili facendovi risparmiare tempo e soldi.

 

10. Collaudare in presenza del cliente.

SuccessoUna volta conclusa (e pre-collaudata sul posto!) l’installazione, può essere vantaggioso COLLAUDARE l’impianto in presenza di chi lo ha commissionato.

Il beneficio è duplice: in caso di collaudo positivo la soddisfazione di tutti sarà evidente. Il cliente ha ricevuto la soluzione che aveva richiesto, e vi riconoscerà il buon esito del vostro lavoro.

In caso di collaudo negativo, avrete modo di risolvere immediatamente eventuali problemi senza dover ritornare successivamente sull’impianto, magari in maniera urgente.

Inoltre aver appurato con il cliente il corretto funzionamento di tutto, non vi farà incorrere in eventuali “reclami” a distanza di tempo. Può capitare in effetti che qualcosa si guasti, o più probabilmente che perda semplicemente la configurazione. Ma questo non potrà essere imputato alla negligenza dell’installatore, che aveva concluso positivamente il suo intervento come era stato constatato in sede di collaudo.

 

11. Istruire gli operatori (e quando possibile gli utenti).

Istruire gli operatori Di sicura utilità risulterà fare la FORMAZIONE di coloro che opereranno con il sistema di controllo accessi.

Ciò consentirà di rendere indipendenti coloro che poi dovranno gestire le operazione di base dell’impianto, senza dover ogni volta intervenire con azioni da remoto o telefoniche.

Anzi avendone la possibilità e il tempo potrebbe essere altrettanto opportuno fare la stessa cosa con tutti coloro che saranno gli utenti finali del sistema.

Un breve corso per i dipendenti di una grossa azienda ad esempio, finalizzato a spiegare i concetti di base sull’utilizzo di quanto è stato installato, viene molto apprezzato dal committente se previsto a conclusione dell’installazione. Perché gli potrà evitare di dover intervenire a sua volta in tal senso (e per di più in una materia che forse conosce poco).

Consigliabile quindi, in fase di preventivazione dell’intervento, prevedere anche del tempo per la formazione di utilizzatori e utenti ove possibile.

Conclusioni

Nel redigere questa breve guida abbiamo tenuto presenti le tematiche riscontrate in oltre un ventennio di installazioni in giro per la penisola.

Aver sostenuto a volte piccoli e grandi complicazioni di vario genere e tipo, ci porta adesso a formulare il concetto di base che ha ispirato queste 11 regole: prevedere prima per non dover correre ai ripari poi!

Quante più cose verranno pianificate in anticipo, tanti maggiori contrattempi potranno essere marginati se non annullati in un secondo momento.

Con almeno due tipi di vantaggi.

Uno economico: meno grane producono meno dispendio di tempo e soldi.

L’altro di immagine: meno intoppi producono un vantaggio alla idea di professionalità che si è già fatto di voi il cliente quando vi ha affidato l’installazione.

Ben venga quindi la regola delle regole, quella che sottende tutte quelle che abbiamo descritto: agire a priori piuttosto che a posteriori!

 

Immagini pixabay

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